La definizione di che cosa sia la “violenza” non è assoluta, né immodificabile.
I dati raccolti negli ultimi trent’anni rispetto a questo tipo di violenza sono drammaticamente in crescita, e, nella quasi totalità dei casi coinvolgono prevalentemente il genere femminile.
Galimberti (1994) definisce l’aggressività come una tendenza che può essere presente in ogni comportamento o fantasia, volta all’etero o all’autodistruzione, oppure all’autoaffermazione.
L’aggressività non deve essere confusa con assertività, ambizione, ostilità o rabbia, che implicano l’espressione di un’emozione, ma non sono comportamenti necessariamente diretti ad altri esseri viventi. L’aggressione infatti è sempre diretta verso qualcuno.
Il concetto di competenze genitoriali è ampio e coinvolge componenti biologiche, psicologiche e sociali.
In termini generali tale costrutto può essere inteso mediante una serie di parametri relativi sia a qualità personali, sia a competenze relazionali e sociali.
Nell’elaborazione del processo del lutto in terapia forte è la necessità da parte del paziente di raccontare la propria storia esplorando nuovi significati in una cornice di piena empatia.
L’espressione affettiva in riferimento al lutto viene vissuta come parte integrante del racconto di quella storia, importante che ciò avvenga in un setting percepito come confortevole e sicuro da parte della persona che sta ri-scrivendo la matrice di una dolorosa esperienza.
La manipolazione psicologica non è solo un processo psicologico, ma è un processo comunicativo: un bravo comunicatore è colui che riesce a veicolare messaggi semplici, anche se profondi e sorprendenti, concreti e credibili, facendo leva sui fattori emotivi e con una modalità narrativa facilmente riproducibile.
Il manipolatore possiede delle caratteristiche psicologiche particolari. Potrebbe esservi di aiuto riconoscere tratti di personalità afferenti alla triade oscura, ovvero un costrutto impiegato per descrivere una costellazione di tre tratti di personalità:
– narcisismo: tratto di personalità che descrive individui che tendono ad apparire ambiziosi, determinati e dominanti nelle relazioni interpersonali, fino ad esibire un senso di superiorità;
– machiavellismo: tratto di personalità che descrive individui con una forte tendenza al cinismo, alla scarsa considerazione per i principi etici e morali, con la tendenza a manipolare gli altri per raggiungere i propri scopi;
– psicopatia: è considerato il tratto più maligno della triade, descrive persone caratterizzate da scarsi livelli di empatia, in combinazione ad alti livelli di impulsività e ricerca di eccitazione. Molti di questi individui manifestano condotte francamente antisociali.
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